Di ritorno da Gotham, la banda di Cappuccio Rosso sarà trascinata in una nuova avventura tra le stelle per salvare il Pianeta Tamaran da un imminente pericolo. Ma Starfire sarà felice di ritornare da coloro che l'hanno condannata ad una vita di schiavitù e tormento? Inoltre, scopriamo qualcosa di più sul passato di Jason.
Titolo: Star Light, Star Bright... First Star I Kill Tonight! - Better To Burn Out... Than To Rage Away
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #10
Data: Agosto 2012
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #3
Data: Maggio 2013
Un alieno entra di soppiatto nella camera da letto dove riposano Roy e Kori. Contemporaneamente, Jason è di ritorno da un appuntamento con, Isabel, la hostess conosciuta in aereo, alla quale non ha raccontato cosa fa veramente nella vita, ma le ha detto di essere il proprietario di una tintoria.
Quando stanno salutandosi, dall'alto, un alieno precipita al suolo e Jason è costretto a mostrare all'amica la sua vera identità. Impugnate le pistole, spara al mostruoso essere ma senza risultati. Questi risponde all'attacco ma si ferma quando Kori arriva per punirlo di averla attaccata nel sonno.
Sorprendentemente, i due sono vecchi amici e quando Starfire lo riconosce non esita ad abbracciarlo. L'alieno si chiama Orm e la stava cercando per chiederle aiuto, dato che Tamaran, il suo pianeta, è in pericolo e la sua gente ha bisogno, nuovamente, di lei. Anche se il suo popolo non l'ha trattata bene, non ci pensa due volte ad accettare la richiesta dell'amico, lasciando sorpresi sia Jason che Roy per la scelta che ha fatto.
Orm li trasporta immediatamente sull'astronave, portandosi dietro, inavvertitamente, anche Isabel, la quale non può fare altro che urlare dalla paura. Nel frattempo, Kori va alla ponte di comando, dove Dedalo, altro suo vecchio amico, le lascia la poltrona da comandante. Jason la raggiunge e chiede a Kori di riportare l'hostess sulla Terra ma l'amica è costretta a rifiutare poichè se la teletrasportassero senza una stazione di approdo, finirebbe per smaterializzarsi.
Depalo la mette al corrente di quanto sta accadendo. Tre giorni prima, una piaga intergalattica nota come "Il Flagello" ha inviato una prima ondata di soldati nella capitale di Tamaran. La loro razza vive solo per prosciugare totalmente intere civiltà ma, questa volta, si stanno comportando diversamente. Dopo l'attacco iniziale ed aver distrutto gli scudi di difesa del pianeta, non hanno fatto altro ed è come se stessero aspettando il suo arrivo.
Improvvisamente, la loro nave spaziale viene attaccata e Kori ordina a K'tten, una sottufficiale, alla quale ordina di aprire una comunicazione con i loro assalitori. Presentandosi ad essi come la Principessa Koriand'r, secondogenita del trono di Tamaran, comanda loro di abbassare le armi e spegnere i motori, poichè quando sarà iniziata la battaglia, ritirerà la sua offerta!
In Better To Burn Out... Than To Rage Away, Essence, l'ultima figlia dei Senza Titolo, sta cercando quest'ultimi per porre fine all'intera stirpe. Seguendo l'omicidio di una donna, avvenuta per mano di un uomo che da quando è in possesso del "Martello della Vita"sembra aver perso la propria umanità, raggiunge gli uomini che erano con l'assassino e li uccide grazie alla sua nebbia, lasciando di loro soltanto le ossa. Purtroppo, colui che era in possesso del "Martello della Vita" non è tra questi bensì è alle sue spalle ed è in procinto di ucciderla.
Titolo: Stars Fading, But I Linger On, Dear... Still Craving Your Death! - Still Raging... After These Years
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #11
Data: Settembre 2012
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #3
Data: Maggio 2013
Durante il combattimento, Roy Harper, in arte Arsenal, si è fatto catturare e sta venendo torturato da un membro del gruppo chiamato "Il Flagello", che vuol sapere da lui dove si sta nascondendo la Principessa Koriand'r.
Roy gli dice prima cosa è accaduto durante lo scontro e come si è comportata Kori nel ruolo di comandante della nave. Sotto i suoi ordini, gli aggressori non hanno avuto praticamente scampo. Durante lo scontro, lui provvedeva a spegnere incendi e Jason cercava di tenere calma Isabel. Arrivata la calma. mentre quest'ultima veniva incoraggiata da Orm a superare le sue paure, facendosi apprezzare nonostante fosse un'umana. Kori s'appartò con Jason e Roy ai quali disse che non aveva alcun interesse a salvare la sua gente e gli raccontò la sua storia.
Da bambine, sua sorella maggiore si era sempre presa cura di lei e fu solo dopo che dovette arrendersi per proteggere la loro gente che scambiò la libertà di Kori per la pace. Questi soffrì per anni, restituendo il dolore quando poteva. Ma non erano le armi o le mani dei carcerieri a farle male, bensì la consapevolezza di essere da sola, imprigionata a causa di sua sorella ed allontanata dalla sua stessa gente. In breve tempo, il sentimento di solitudine diventò rabbia e desiderio di vendetta. Aspettò il momento giusto per avvicinarsi ai mostri che avevano schiavizzato il suo popolo ed a scagliare l'attacco contro di loro con Orm, Depalo e K'tten al suo fianco. Quando ritornò a Tamaran aveva l'intenzione di uccidere sua sorella ma vedendo quanto triste era per la scelta che fu costretta a prendere cambiò idea. Sebbene lei ed i suoi amici furono considerati eroi, si sentivano soli, soprattutto lei, e decise di lasciare il pianeta e di vivere tra le stelle.
Roy continua il suo racconto, parlando di come lui e Jason incoraggiavano l'amica Kori e di come Jason si scusò con Isabel per averle mentito. L'alieno torturatore s'infuria perché non ha intenzione né interesse ad ascoltare le vicende sentimentali dei suoi amici, ma vuol solo sapere cosa diavolo è successo a Koriand'r!
Mentre impreca animatamente, una donna aliena fa la sua comparsa e capisce che il ragazzo sta temporeggiando perchè crede che Kori arriverà a salvarlo. Ci tiene a specificargli, però, che non succederà perchè non è nella sua natura dato che fin da bambina le è sempre importato solo di sé stessa e della sua incolumità.
Prende Roy per il collo e, stanca dei suoi giochetti, minaccia di ucciderlo se non le dirà immediatamente come parlare con sua sorella!
In Still Raging... After These Years, Essence combatte con il Senza Titolo, il quale non fa altro che mostrare disprezzo per la razza umana uccidendo l'ultimo di coloro che lo aveva seguito e che, fondamentalmente, non aveva fatto mai male a nessuno. Dopo averla colpita con la sua arma, la prende per il collo e le domanda come ha fatto a resistere al "Martello della Vita". La ragazza le dice che, a differenza sua lo ha corrotto a poco più che un'arma sonora e luminosa, lei è la speranza per un futuro migliore e racchiude in sé stessa tutta l'essenza della vita. Per questo il suo nome è Essence. Facendo appello ai suoi poteri, prosciuga interamente la vita del Senza Titolo e, appena tocca il "Martello della Vita", consuma anch'esso. Il loro scontro ha richiamato l'attenzione di una banda di mercenari. Essence vorrebbe ucciderli per il male che quotidianamente fanno, ma quella sera ha un altro compito. Torna dalla ragazza uccisa e, pensando che non è riuscita a salvarla, potrà almeno riportarla a casa sua.
Titolo: We Are Family... Come On Everybody And Die!
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #12
Data: Ottobre 2012
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #3
Data: Maggio 2013
Roy finisce il suo racconto.
Poco prima di venire catturato, aveva cercato di tirare su il morale di Kori, la quale era preoccupata per quanto stava accadendo. Depalo la chiamò in disparte e le chiese che intenzioni aveva con lui, ben sapendo che prima o poi gli avrebbe spezzato il cuore. Lei gli rispose che sono cose che non poteva capire, perché neppure lei ci riusciva, tuttavia quel terrestre era diverso da tutti gli altri e non gli avrebbe mai fatto del male, così come non lo avrebbe fatto ai suoi amici. Nel frattempo, anche Jason chiariva con Isabel a cui disse che sarebbe andato tutto bene.
L'astronave, a causa della battaglia, aveva gli scudi abbassati e fu facile per quelli del Flagello teletrasportarsi all'interno. Quando uno di questi provò a colpire Kori con un raggio teletrasportante, Roy le fece da scudo, portandolo dov'è ora.
Mentre Komand'r è disgustata nel sapere che sua sorella Kori ha un umano come compagno e vorrebbe esprimere fisicamente il suo disappunto, il carceriere del Flagello le ricorda che, nonostante stia avendo dei riguardi per lei in quanto regina di Tamaran, non deve dimenticarsi che è una prigioniera e che lui, a differenza dei suoi superiori, non ritiene importante che rimanga in vita e per cui le consiglia di esagerare nel prendersi certe libertà. Roy approfitta di quella discussione per abbracciare Komand'r e mettere in pratica il perché s'era fatto catture.
I due vengono trasportati immediatamente sull'astronave di Kori, la quale viene avvicinata a quella del Flagello in modo che non possa essere attaccata dalla stessa. Komand'r è sorpresa che l'umano abbia rischiato la sua vita per salvarla e lo ringrazia. Kori chiede a tutti di lasciarla sola con la sorella che non perde tempo nell'abbracciarla e scusarsi per aver collaborato con il Flagello e le spiega che era l'unico modo per restare in vita mentre l'aspettava. Dopo essersi riappacificate, si preparano per andare a salvare la loro gente.
Su Tamaran, il popolo è devastato e sembra infetto. Il comandante del Flagello è sorpreso di non essere stato il primo alieno ad interessarsi di quel pianeta. Infatti, tra coloro che hanno infettato, c'erano anche due umani. La sua gente ha bisogno dei corpi caldi che ci sono su Tamaran per ospitare i loro feti, e si domanda che interesse hanno i terrestri per quel pianeta. Lo chiede ad uno dei due e gli viene risposto che erano lì per scoprire qualcosa in più su "I Tredici" poichè secondo loro non è una leggenda vecchia come l'universo. Dopo averlo ucciso, spera che l'umano si sbagliasse perchè se "I Tredici" si fossero riuniti, sarebbe stata la fine dell'intero omniverso!
Sull'astronave, intanto, Jason si congratula con Roy per quanto fatto e questi gli risponde che non era nulla e che è stato più inquietante quando l'infermiera gli ha iniettato il trasponder nel braccio. Jason si accorge che sta facendo lo spaccone e gli dice che non deve sempre farsi scivolare le cose addosso e che provare qualcosa, a volte, non fa male. Arsenal conclude dicendogli che dopo aver visto il proprio miglior amico ridotta ad una poltiglia sanguinante verde ed il dolore causato dalle scelte fatte, è difficile venire disturbati da qualcosa.
Kori e la sorella comunicano ai due che è ora di andare. Scenderanno su Tamaran da sole perchè, essendo quello il loro pianeta, dovrà essere solo loro il rischio da correre. Facendosi promettere di vendicarla qualora dovesse accaderle qualcosa, Starfire e Komand'r vanno all'attacco!
Titolo: Everyone Has To Start Somewhere
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #0
Data: Novembre 2012
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #4
Data: Agosto 2013
I genitori di Jason Todd si conobbero ai tempi del college. La madre era una studentessa, mentre il padre un poco di buono cui dava importanza solo a sé stesso. Man mano che il tempo passava, Jason cresceva con esempi paterni sbagliati. Il papà era un delinquente da quattro soldi e quando fu acchiappato dalla polizia e portato in carcere per sempre, fu la condanna anche per la mamma, che si lasciò andare nel mondo della droga.
Da solo, Jason passava le giornate compiendo piccoli crimini ed uno di questi gli costò una nottata in ospedale. La Dottoressa Leslie Tompkins lo trattò bene e non smise mai di fargli capire che esistevano le seconde possibilità. Quando Batman lo colse con le mani del sacco, fu stesso la dottoressa a convincere il vigilante a non mandarlo in prigione ed a dargli invece qualcosa di più.
Entrò nella vita di Bruce Wayne il quale, dopo un pò, gli rivelò di essere l'Uomo Pipistrello e lo invitò ad essere la sua spalla, Robin, Purtroppo, a causa del suo carattere violento e dell'odio represso che gli maturava dentro, Bruce lo relegò a compiti di sorveglianza. Una sera, sul computer della Bat-Caverna comparve la foto di sua madre che la mostrava ancora viva e, senza dire niente a nessuno, andò in Medio Oriente per incontrarla.
Ma quella non era altro che una trappola del Joker. Batman tentò disperatamente di salvarlo, ma il criminale lo uccise ed il povero Jason non ebbe neppure il tempo di ringraziar Bruce di tutto ciò che aveva fatto per lui. Rimase morto fino a quando non si risvegliò in una "Pozza di Lazzaro".
Ad aver organizzato l'ascesa e la caduta del secondo Robin fu il Joker, il quale, per fare un piacere a Batman, modificò gli eventi affinché Jason venisse preso sotto la sua ala.
Fece arrestare il padre; drogò la madre perchè la famiglia non era altro che una distrazione ma non la uccise poichè ciò che le iniettò era una sostanza che simulava la morte; lo affidò, segretamente, alla Dottoressa Tompkins e da lì a poco diventò Robin.
Nel sua visione sadica, per provocare dolore a Batman, uccise la sua "creazione" rimanendo però sorpreso di trovarselo in vita, senza avere idea di come avess fatto.
Ma ciò che più gli urtava è che aveva preso la sua vecchia identità di Cappuccio Rosso per diventare una spina nel fianco di Batman!
Titolo: The Moon's Up, And The Sun's Down... And A Thausands Starry Eyes Have Caught Me Dying
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #13
Data: Dicembre 2012
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #4
Data: Agosto 2013
Su Tamaran, l'Alto Signore del Flagello sta celebrando la riuscita della loro missione. A tutte le civiltà che conquistano, chiedono corpi caldi che possano ospitare e partorire i loro figli. Dal corpo dei tamaraniani, popolo guerriero, nascerà una nuova razza che guiderà il Flagello alla conquista dell'universo, riuscendo finalmente a sgominare anche le Lanterne Verdi.
Purtroppo le cose non andranno come lui vorrebbe. Dall'alto, Koriand'r e Komand'r lanciano il loro attacco, cominciando a decimare gli invasori potendo contare anche sull'aiuto di Cappuccio Rosso, Arsenal ed Orm. Il Flagello reagisce dando vita ad una battaglia distruttiva. Nel frattempo, nella "Starfire", l'astronave di Kori, tutto l'equipaggio viene evacuato e rimane a bordo solo Depalo il quale, dopo aver attivato l'autodistruzione, con la scusa di discutere i termini della resa, fa abbassare gli scudi della nave nemica e si lascia trasportare dentro di essa.
Kori, vedendo l'esplosione nel cielo, dà l'ultimo saluto all'amico e riprende a combattere più furiosa che mai. Dopo poco, Komand'r viene gravemente ferita e sua sorella si lascia andare completamente, generando tanta energia da distruggere parte del territorio e quasi interamente la truppa nemica. Furiosa va dall'Alto Signore del Flagello e lo fa fuori, bruciandolo dall'interno con un bacio datogli sulla bocca.
Una settimana dopo, nella sala del trono, Kori viene raggiunta da sua sorella, ancora convalescente, che le esprime il suo desiderio di regnare con lei su Tamaran. Koriand'r le risponde che sulla Terra ha degli amici ed ha, forse, persino trovato l'amore, per cui quello è il suo posto. Si salutano serenamente, e Komand'r spera che il loro legame continui ad essere forte anche in futuro, poichè se i "Tredici"dovessero realmente radunarsi, sarebbe la fine di tutto e lei non si farebbe scrupoli a sacrificare il sangue del suo sangue per impedire l'arrivo di quel momento.
Mentre Kori, Jason, Roy ed Isabel lasciano Tamaran, l'astronave di Starfire, precipitata anni prima sulla Terra, riceve la visita del Joker il quale va a recuperare il suo Cappuccio Rosso.
Titolo: Up, Up And Away... My Beautiful, Beautiful Balloon!
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #14
Data: Gennaio 2013
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #4
Data: Agosto 2013
Jason e la sua banda, grazie all'aiuto di Orm che li sta accompagnando con la sua astronave, stanno per arrivare sulla Terra e vengono raggiunti da Superman, il quale vorrebbe parlare con la Principessa Koriand'r. Jason teme che sia una scusa per acchiapparli tutti e consegnarli alle autorità, quindi consiglia di non fidarsi.
Si fanno teletrasportare da Orm sulla Terra, consci che l'Uomo d'Acciaio non possa localizzarli in breve tempo, ma si accorgono immediatamente che poche cose sono impossibili per lui. Superman tenta nuovamente l'approccio diplomatico ma Kori, a cui, come il resto dei tamaraniani, non piace molto la razza kryptoniana, lo attacca senza mezze pretese, aiutata da Arsenal e Cappuccio Rosso.
Ovviamente è tutto inutile. Superman decide di abbandonare le buone maniere e di far parlare i pugni ma viene fermato da Isabel la quale, dopo aver fatto una ramanzina a tutti per come si stanno comportando, riesce a far terminare lo scontro. Kal-El racconta a Kori del suo incontro con l'alieno noto come Helspont (su Superman Annual #1) e dell'intenzione di quest'ultimo di arruolare extraterrestri per la sua causa. La ragazza gli risponde che uno dei suoi lacchè aveva provato a convincerla, ma quando ha capito che non era interessata è andato via.
Superman le risponde che anche altri alieni hanno rifiutato il suo invito e le chiede, qualora dovesse ripresentarsi, di farglielo sapere. Kori gli dice di non fare il cocciuto e di chiedere espressamente il loro aiuto, visto che è quello che vuole, ma l'Uomo d'Acciaio le spiega che, in verità, sta lottando contro sé stesso per non consegnarli tutti alle forze dell'ordine, visto i crimini di cui si sono macchiati, ma dato che Batman garantisce per loro non lo farà. Quest'ultima affermazione lascia sorpreso Jason.
Appena Superman va via, Isabel chiede a Jason di accompagnarla a casa, a Gotham. Durante il viaggio, Roy fa notare ai compagni che forse dovrebbero cominciare a preoccuparsi di Helspont e valutare l'idea di provare a salvare il mondo. Anche Kori è d'accordo e domanda ai due, qualora volessero acciuffare Helspont, da che punto cominciare la ricerca, senza ricevere, però, risposte concrete.
Mentre volano verso Gotham, Roy ha qualcosa che lo preoccupa e valuta se dirlo o meno ai suoi amici. In città, Arsenal atterra sul tetto del palazzo di Isabel e, da lontano, una figura misteriosa li sta osservando. Jason decide di restare per qualche giorno e viene ospitato dalla sua ragazza. Dopo essersi fatto una doccia, chiama Isabel e, non ricevendo risposta, immagina possa essere accaduto qualcosa.
Quando va nel salone, la trova a terra distesa, vittima di un'overdose, posizionata come sua madre anni prima. Dalla TV, il Joker gli fa sapere che è tutta opera sua e che non si deve preoccupare delle sorti della ragazza, perchè ha già chiamato i paramedici. Piuttosto, si deve preoccupare della polizia.
Mentre gli agenti irrompono in casa e lo tengono sotto tiro, Jason promette al Joker che, se Isabel dovesse morire, lo ucciderà!
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #0
Data: Novembre 2012
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #4
Data: Agosto 2013
I genitori di Jason Todd si conobbero ai tempi del college. La madre era una studentessa, mentre il padre un poco di buono cui dava importanza solo a sé stesso. Man mano che il tempo passava, Jason cresceva con esempi paterni sbagliati. Il papà era un delinquente da quattro soldi e quando fu acchiappato dalla polizia e portato in carcere per sempre, fu la condanna anche per la mamma, che si lasciò andare nel mondo della droga.
Da solo, Jason passava le giornate compiendo piccoli crimini ed uno di questi gli costò una nottata in ospedale. La Dottoressa Leslie Tompkins lo trattò bene e non smise mai di fargli capire che esistevano le seconde possibilità. Quando Batman lo colse con le mani del sacco, fu stesso la dottoressa a convincere il vigilante a non mandarlo in prigione ed a dargli invece qualcosa di più.
Entrò nella vita di Bruce Wayne il quale, dopo un pò, gli rivelò di essere l'Uomo Pipistrello e lo invitò ad essere la sua spalla, Robin, Purtroppo, a causa del suo carattere violento e dell'odio represso che gli maturava dentro, Bruce lo relegò a compiti di sorveglianza. Una sera, sul computer della Bat-Caverna comparve la foto di sua madre che la mostrava ancora viva e, senza dire niente a nessuno, andò in Medio Oriente per incontrarla.
Ma quella non era altro che una trappola del Joker. Batman tentò disperatamente di salvarlo, ma il criminale lo uccise ed il povero Jason non ebbe neppure il tempo di ringraziar Bruce di tutto ciò che aveva fatto per lui. Rimase morto fino a quando non si risvegliò in una "Pozza di Lazzaro".
Ad aver organizzato l'ascesa e la caduta del secondo Robin fu il Joker, il quale, per fare un piacere a Batman, modificò gli eventi affinché Jason venisse preso sotto la sua ala.
Fece arrestare il padre; drogò la madre perchè la famiglia non era altro che una distrazione ma non la uccise poichè ciò che le iniettò era una sostanza che simulava la morte; lo affidò, segretamente, alla Dottoressa Tompkins e da lì a poco diventò Robin.
Nel sua visione sadica, per provocare dolore a Batman, uccise la sua "creazione" rimanendo però sorpreso di trovarselo in vita, senza avere idea di come avess fatto.
Ma ciò che più gli urtava è che aveva preso la sua vecchia identità di Cappuccio Rosso per diventare una spina nel fianco di Batman!
Titolo: The Moon's Up, And The Sun's Down... And A Thausands Starry Eyes Have Caught Me Dying
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #13
Data: Dicembre 2012
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #4
Data: Agosto 2013
Purtroppo le cose non andranno come lui vorrebbe. Dall'alto, Koriand'r e Komand'r lanciano il loro attacco, cominciando a decimare gli invasori potendo contare anche sull'aiuto di Cappuccio Rosso, Arsenal ed Orm. Il Flagello reagisce dando vita ad una battaglia distruttiva. Nel frattempo, nella "Starfire", l'astronave di Kori, tutto l'equipaggio viene evacuato e rimane a bordo solo Depalo il quale, dopo aver attivato l'autodistruzione, con la scusa di discutere i termini della resa, fa abbassare gli scudi della nave nemica e si lascia trasportare dentro di essa.
Kori, vedendo l'esplosione nel cielo, dà l'ultimo saluto all'amico e riprende a combattere più furiosa che mai. Dopo poco, Komand'r viene gravemente ferita e sua sorella si lascia andare completamente, generando tanta energia da distruggere parte del territorio e quasi interamente la truppa nemica. Furiosa va dall'Alto Signore del Flagello e lo fa fuori, bruciandolo dall'interno con un bacio datogli sulla bocca.
Una settimana dopo, nella sala del trono, Kori viene raggiunta da sua sorella, ancora convalescente, che le esprime il suo desiderio di regnare con lei su Tamaran. Koriand'r le risponde che sulla Terra ha degli amici ed ha, forse, persino trovato l'amore, per cui quello è il suo posto. Si salutano serenamente, e Komand'r spera che il loro legame continui ad essere forte anche in futuro, poichè se i "Tredici"dovessero realmente radunarsi, sarebbe la fine di tutto e lei non si farebbe scrupoli a sacrificare il sangue del suo sangue per impedire l'arrivo di quel momento.
Mentre Kori, Jason, Roy ed Isabel lasciano Tamaran, l'astronave di Starfire, precipitata anni prima sulla Terra, riceve la visita del Joker il quale va a recuperare il suo Cappuccio Rosso.
Titolo: Up, Up And Away... My Beautiful, Beautiful Balloon!
Tratto da: Red Hood and the Outlaws #14
Data: Gennaio 2013
Pubblicazione italiana: Red Hood and the Outlaws #4
Data: Agosto 2013
Jason e la sua banda, grazie all'aiuto di Orm che li sta accompagnando con la sua astronave, stanno per arrivare sulla Terra e vengono raggiunti da Superman, il quale vorrebbe parlare con la Principessa Koriand'r. Jason teme che sia una scusa per acchiapparli tutti e consegnarli alle autorità, quindi consiglia di non fidarsi.
Si fanno teletrasportare da Orm sulla Terra, consci che l'Uomo d'Acciaio non possa localizzarli in breve tempo, ma si accorgono immediatamente che poche cose sono impossibili per lui. Superman tenta nuovamente l'approccio diplomatico ma Kori, a cui, come il resto dei tamaraniani, non piace molto la razza kryptoniana, lo attacca senza mezze pretese, aiutata da Arsenal e Cappuccio Rosso.
Ovviamente è tutto inutile. Superman decide di abbandonare le buone maniere e di far parlare i pugni ma viene fermato da Isabel la quale, dopo aver fatto una ramanzina a tutti per come si stanno comportando, riesce a far terminare lo scontro. Kal-El racconta a Kori del suo incontro con l'alieno noto come Helspont (su Superman Annual #1) e dell'intenzione di quest'ultimo di arruolare extraterrestri per la sua causa. La ragazza gli risponde che uno dei suoi lacchè aveva provato a convincerla, ma quando ha capito che non era interessata è andato via.
Superman le risponde che anche altri alieni hanno rifiutato il suo invito e le chiede, qualora dovesse ripresentarsi, di farglielo sapere. Kori gli dice di non fare il cocciuto e di chiedere espressamente il loro aiuto, visto che è quello che vuole, ma l'Uomo d'Acciaio le spiega che, in verità, sta lottando contro sé stesso per non consegnarli tutti alle forze dell'ordine, visto i crimini di cui si sono macchiati, ma dato che Batman garantisce per loro non lo farà. Quest'ultima affermazione lascia sorpreso Jason.
Appena Superman va via, Isabel chiede a Jason di accompagnarla a casa, a Gotham. Durante il viaggio, Roy fa notare ai compagni che forse dovrebbero cominciare a preoccuparsi di Helspont e valutare l'idea di provare a salvare il mondo. Anche Kori è d'accordo e domanda ai due, qualora volessero acciuffare Helspont, da che punto cominciare la ricerca, senza ricevere, però, risposte concrete.
Mentre volano verso Gotham, Roy ha qualcosa che lo preoccupa e valuta se dirlo o meno ai suoi amici. In città, Arsenal atterra sul tetto del palazzo di Isabel e, da lontano, una figura misteriosa li sta osservando. Jason decide di restare per qualche giorno e viene ospitato dalla sua ragazza. Dopo essersi fatto una doccia, chiama Isabel e, non ricevendo risposta, immagina possa essere accaduto qualcosa.
Quando va nel salone, la trova a terra distesa, vittima di un'overdose, posizionata come sua madre anni prima. Dalla TV, il Joker gli fa sapere che è tutta opera sua e che non si deve preoccupare delle sorti della ragazza, perchè ha già chiamato i paramedici. Piuttosto, si deve preoccupare della polizia.
Mentre gli agenti irrompono in casa e lo tengono sotto tiro, Jason promette al Joker che, se Isabel dovesse morire, lo ucciderà!
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